Ciò che stiamo per raccontarvi è la situazione tipo che ogni anno nel periodo primavera/estate i volontari sono costretti ad affrontare tra mille emergenze: gattini orfani da allattare.
Ho trovato una cucciolata dentro al garage, fuori in cortile….
La prima cosa da fare se si trova una cucciolata “nascosta” è capire e valutare se mamma gatta è nei paraggi, molte persone pensando di comportarsi per il meglio, quando trovano dei gattini senza la mamma li prelevano portandoli via. In realtà è assai probabile che la mamma gatta si sia allontanata per cercare cibo e, ritornando dopo la caccia, abbia avuto la brutta sorpresa di non trovare più i suoi cuccioli. Ricordiamo che portare via i cuccioli significa lasciare la gatta in preda al panico con mastite assicurata.
Dunque, la prima regola da seguire in caso di ritrovamento di una cucciolata di micini è di non allontanarli da dove si trovano.
Infatti è molto difficile che la mamma lasci a lungo soli dei cuccioli di alcuni giorni: è quindi necessario monitorare il nascondiglio per vedere se nell’arco di qualche ora la madre ritorna. Gattini tranquilli che non miagolano è molto probabile che la mamma si sia appena allontanata e ci vorranno alcune ore perché ritorni. Fintanto che i gattini sono caldi e la temperatura esterna assiste ( prima di sera) è bene non toccare la cucciolata e non farsi vedere nei paraggi. Nel caso si dovesse rendere indispensabile per valutare la temperatura corporea dei gattini utilizzare un guanto. Se la gatta si dovesse accorgere che il suo posto sicuro è stato scoperto e quindi i suoi piccoli sono in pericolo cercherà un luogo alternativo, sposterà la cucciolata con tutti i rischi del caso, magari trova un nascondiglio che non è poi così protetto e nel spostare i cuccioli potrebbe lasciare indietro qualche gattino che poi morirà da solo al freddo: prestare la massima attenzione in queste situazioni.
Sono passate ore, mamma gatta non è tornata, i gattini sono freddi, miagolano, ormai è sera, fa freddo….. è ora di pensare al da farsi
Non ci sono altre alternative che portarli in un luogo sicuro e caldo. Se il gattino ha meno di 30 giorni non è autosufficiente pertanto, come avrebbe fatto la sua mamma, occorre provvedere a quanto necessario per la sua sopravvivenza.
IMPORTANTE: E’ sconsigliato cercare un’altra gatta in fase di allattamento e mescolare le cucciolate, specie nel caso anch’essa sia una trovatella. Non si sa che patologie potrebbe trasmettere ai nuovi arrivati con l’allattamento. Lo stesso vale per i cuccioli, si rischia di infettare mamma e cuccioli. E’ un rischio elevato che può portare alla morte di tutti. La mamma gatta inoltre potrebbe non accettare i gattini, potrebbe smettere di allattare anche i suoi . Se le cucciolate sono di età diverse e/o i nuovi più debilitati possono far fatica ad alimentarsi in quanto gli altri, di peso superiore e più vitali, non consentirebbero ai nuovi arrivati di succhiare il latte. Mescolare le cucciolate quindi non è mai la soluzione al problema, meglio trovare una balia esperta che si può occupare di loro fino allo svezzamento.
Determinazione dell’età dei gattini
I gattini nascono privi di denti, sordi e ciechi. Il peso alla nascita si aggira intorno ai 100-120gr. Un gattino che pesa meno di 100 gr è da considerarsi prematuro alla nascita o fortemente debilitato con l’avanzare dell’età e risulta molto fragile e a serio rischio di morte.
- 1-4 giorni: presenza di cordone ombelicale, il pelo è presente ma è visibile la pelle di colore rosa specialmente nelle zampe, pancia e naso. Se il cordone risulta secco/asciutto il gattino è prossimo a perderlo e quindi l’età stimata sarà 4-5giorni;
- 5-7 giorni: ll gattino riesce ad alzarsi sulle proprie zampette e a sostenere per brevi periodi il proprio peso corporeo.
- 8-10 giorni: il canale auricolare inizia lentamente ad aprirsi, sarà ultimato intorno ai 17 giorni. In questi giorni il gattino apre gli occhi, può capitare l’apertura ritardata intorno ai 15 giorni. Dopo 24 ore le pupille possono già rispondere agli stimoli luminosi.
- 10-15 giorni: il gattino impara ad alzarsi e sedersi, comincia a rendersi conto del mondo che lo circonda.
- 15-20 giorni: comincia a muovere i primi passi dapprima incerti, che diventano via via più sicuri. Durante la terza settimana di vita il peso triplica e il gattino controlla volontariamente la minzione e la defecazione.
- 21-25 giorni: si affina il senso dell’udito, che diventa completamente funzionale. Nei giorni immediatamente successivi il gattino impara ad arrampicarsi e diventa più spericolato. Vi è la comparsa dei primi denti, gli incisivi e canini.
- 25-30 giorni: il gattino impara ad arrampicarsi e diventa più spericolato. Intorno ai 28-30 giorni compaiono i premolari, questi indicando che l’organismo del gattino è pronto a ricevere cibo solido e il latte a quel punto diventa poco nutriente per sostenere il fabbisogno nutrizionale.
Fra le 4 e le 16 settimane d’età c’è il periodo di socializzazione dei gatti che è molto breve. Pertanto in questa fase è bene abituare il gattino il prima possibile alla presenza di varie persone, in modo da non imparare ad accettarne una sola. Un gatto che non viene esposto in questa finestra di tempo alla vista, agli odori e ai rumori dell’ambiente esterno può presentare dei problemi comportamentali in futuro. È sconsigliato separare troppo presto il gattino dalla sua mamma e dal resto della cucciolata: non prima dei due mesi ma se fosse possibile per la socializzazione sarebbe meglio non dividerli prima di 3-4 mesi.
Gattini orfani
Deve stare al caldo
Una scatola, un trasportino o una cuccia dai bordi alti in mondo che non possono uscire. Nella cuccia mettete coperte di pile, traversina che si cambia all’occorrenza. E’ molto importante mantenere una temperatura calda costante, più sono piccoli e più il freddo può essere pericoloso per loro. Per sostituire il calore della madre la soluzione migliore è mettere sul fondo della scatola un termoforo coperto da un panno di spugna, ad esempio un vecchio asciugamano. Il termoforo è un cuscino che si collega alla corrente e riscalda i cuccioli in maniera uniforme e costante; si può comprare in farmacia o in un negozio di articoli sanitari o su Amazon. In mancanza di un termoforo si può usare una borsa dell’acqua calda o una bottiglia di plastica piena di acqua calda… ricordate di coprire entrambe sempre con un panno per evitare che, tramite il contatto diretto dei cuccioli con la fonte di calore, questi ultimi si scottino riportando così ustioni. Controllate spesso la temperatura perché cala velocemente, quindi attenzione che all’inizio non sia troppo calda e poi non diventi troppo fredda. I cuccioli hanno bisogno di essere riscaldati per le prime 4 settimane. La notte quando la temperatura di casa scende coprite la scatola con un pile o una coperta di cotone leggera o comunque traspirante. Naturalmente tutto dipende dalla stagione e dalla temperatura ambiente, se fa molto caldo, non bisogna scaldarli troppo, magari scaldarli solo la notte.
L’alimentazione del gattino orfano
Come indicato prima, un gattino con meno di 30 giorni non è autosufficiente e ha bisogno di essere alimentato con latte apposito.
Che latte usare?
Il latte da usare è quello in polvere per gattini, si consiglia di utilizzare KMR, Royal Canin, Trainer o in emergenza ( ad esempio ho trovato dei gattini di sera e ho a disposizione solo il supermercato…..) latte di Capra INTERO DA BANCO FRIGO ( quello fresco, non a lunga conservazione in quanto contiene citrato che causa dissenteria). Il latte di capra intero fresco è ben tollerato dai gattini ma non ha i nutrienti adeguati per fornire adeguata crescita al cuccioli quindi si consiglia di passare al latte specifico quanto prima.
Se non avete latte in casa e i negozi sono chiusi, per pochissime ore è possibile sostituire con della semplice acqua zuccherata (circa 1 cucchiaino per 150 ml di acqua). Le due cose più importanti sono evitare la disidratazione e un calo ipoglicemico e con acqua e zucchero si evitano questi problemi… certo non nutre i piccoli e bisogna al più presto dargli del latte.
LATTE IN POLVERE: molti marchi di latte in polvere hanno causato più danni che benefici e di solito questi sono quelli che si trovano più frequentemente nei negozi di animali o in farmacia. In particolare, si sconsiglia l’utilizzo del primolatte Bayer, Lactol Beaphar o Camon (blocchi intestinali, grave dissenteria da compromettere la salute del gattino e una crescita di peso al di sotto della media). Assolutamente da evitare il latte vaccino, di mucca. La composizione del latte è quella indicata nella confezione che si è acquistato, se i gattini sono piccolissimi o inizialmente si hanno dei dubbi meglio allungare un pò il latte aumentando la percentuale di acqua rispetto alla polvere( circa 5 ml in meno, non esagerare con la diluzione).
In genere la proporzione è: 1 polvere in 3 di acqua ma, ci si regola in base alle feci del gattino che devono essere di color giallo ocra e consistenza che va da simile al dentifricio a feci ben formate: ogni gattino è a se’ e tollera meglio o peggio il latte artificiale. Da evitare assolutamente dissenteria e stitichezza, quindi aggiustare la composizione di latte in base alla casistica e alle indicazioni riportate sulla confezione del latte acquistato. Se le feci si presentano color chiaro/bianco consistenza simile alla “ricotta” o di un colore strano diverso dal giallo ocra, il gattino non assimila correttamente il latte ( molto grave che può portare alla morte). Si può provare a spezzare con latte di capra in modo graduale fino ad arrivare a metà latte artificiale e metà latte di capra. Se anche questa soluzione non dovesse dare risultati, non resta che cambiare il latte artificiale (gradualmente).
TEMPERATURA: la temperatura del latte deve essere leggermente più alta di quella corporea ( 36-39 gradi max). Non portare mai il latte oltre i 70 gradi, così facendo si denaturano le sue proteine e lo si rende meno nutriente. Prima di somministrare si può fare la prova a contatto con la pelle ( dorso mano o polso): se brucia il latte è troppo caldo e viceversa.
POSIZIONE: il gattino va allattato a pancia in giù mai a pancia in su’, si deve cercare di riprodurre la posizione corretta di allattamento che avrebbe con la mamma gatta.
BIBERON/TETTARELLA: Nella confezione di Royal Canin si trova sia il biberon da 20 ml che tettarelle già preforate, ottime e ben accettate dai gattini. Se siete alle prime armi si sconsiglia l’utilizzo delle bottigliette con le tettarelle da forare. Il foro deve essere piccolo e del giusto diametro per consentire la fuori uscita del latte a goccie permettendo così al gattino di succhiare la giusta quantità. Fori troppo larghi con fuori uscita a fontanella soffocano il gattino permettendo l’entrata del latte nei polmoni causando polmonite ab ingestis e così la morte. Per lo stesso motivo è sconsigliatissimo l’utilizzo della siringa ( anche quelle da 1 ml o contagocce) che non permette al cucciolo di controllare la quantità. In breve, deve essere il gattino ad avere il pieno controllo e a decidere come e quanto succhiare. Al termine di ogni pasto è ben sterilizzare tutto, biberon e tettarelle: pulire accuratamente, mettere una pentola sul fuoco, immergere e portare ad ebollizione.
Il gattino va alimentato solo se è caldo e reattivo. Se quando li trovate sono bagnati o sentite al tatto che sono freddi scaldateli prima con un phon o un termoventilatore. Dategli da mangiare solo quando si sono scaldati bene. Non date mai da mangiare a cuccioli che sono freddi e poco vitali. L’assunzione di cibo, se sono ipotermici (freddi) può causare la loro morte. Altrettanto importante è valutare se i gattini sono in ipoglicemia (carenza di glucosio nel sangue): avvicinando la mano alla testa del gattino questo dovrebbe iniziare a dare dei colpetti con la testa (per stimolare la fuoriuscita del latte) e a far ondeggiare il muso in cerca del capezzolo. Se invece non reagisce, prima di dargli il latte dategli 1 ml di acqua e zucchero calda (non bollente!) o somministrate un piccolissima quantità di miele posizionandolo SOTTO la lingua (li ci sono dei ricettori che veicolano il miele più rapidamente), sino a quando non muoverà la testa come spiegato prima. Se il gattino non è vitale o non si attacca da solo al biberon non forzarlo ad assumere il latte (rischio polmonite ab ingestis), potrebbe essere debilitato e/o non avere le forze per succhiare o se molto piccolo non avere ancora il riflesso della sunzione. In genere in questi casi si procedere con metodi alternativi (sondino): non si consiglia a chi è alle primissime armi o non ha un valido supporto da parte del veterinario. In questo caso meglio trovare qualcuno di competente disposto ad aiutarci/consigliarci per la corretta sopravvivenza dei gattini.
Se il gattino è vitale ma si rifiuta di assumere latte potrebbero esserci altri problemi:
- non gli piace il sapore del latte artificiale ( si può facilmente risolvere integrando al latte artificiale una piccola quantità di latte di capra intero fresco – 3 parti di latte artificiale: 1 parte di latte di capra intero);
- il foro della tettarella non permette la fuoriuscita del latte o il latte presenta grumi che intasano il foro e quindi non è stato mescolato correttamente;
- latte troppo caldo/freddo;
- non è a suo agio con il biberon o con la posizione di alimentazione.
DOSI: La quantità di latte per ogni poppata varia a seconda dell’età dei gattini. In genere dei cuccioli appena nati assumono 3-4 ml di latte a ogni poppata, quantità che aumenta man mano che crescono (anche 20-30 ml e oltre).Si considera come norma che la % di assunzione del latte deve essere 20 – 30 % del peso corporeo nell’arco di una giornata diviso in più pasti (la percentuale varia a seconda della voracità del cucciolo e dal suo stato di salute) .
Ad esempio. Un gattino di 100 gr dovrà assumere nell’arco della giornata il 25-30% del suo peso corporeo diviso in 8 pasti. Vale a dire che mangerà 3ml di latte ogni 2:30-3:00 ore giorno e notte. Va sempre bene se assume di più. Con la crescita del gattino aumenta anche il tempo tra un pasto e l’altro, da 8 pasti diventeranno 6 e così via fino ad arrivare allo svezzamento.
Pulizia e Igiene
Dopo la poppata E’ IMPORTANTISSIMO fargli fare i “bisognini” (non riescono a farli da soli e potrebbero morire per occlusione intestinale). Prendere un grosso batuffolo di cotone immergerlo in acqua calda strizzarlo e quando è ancora ragionevolmente caldo massaggiare i genitali e l’ano con movimenti il più possibile simili alla lingua della mamma. Consiglio di fare tutto questo sopra un giornale o qualche foglio di carta da cucina perché cade un po’ di pipì e volte anche cacca; continuare a massaggiare finché non hanno fatto tutto, ci vuole un po’ di pazienza! Questa operazione va ripetuta dopo ogni poppata finché non vedete che lo fanno da soli (28-30 giorni). Può capitare, soprattutto all’inizio, che i piccoli non fanno la cacca anche se vengono stimolati correttamente. Spesso quando si passa dal latte materno all’alimentazione artificiale si forma una specie di “tappo” che impedisce ai piccoli di evacuare correttamente o l’apparato digerente è lento nel modificarsi e digerire correttamente il nuovo tipo di alimento. E’ importante “stapparli” quando passa davvero troppo tempo senza fare la cacca, perché questo può provocare un blocco intestinale! Quando dovete cominciare a preoccuparvi? Se dopo 48/72 ore circa (quindi possiamo attendere 3 giorni e non di più) non hanno ancora fatto niente bisogna intervenire con un clisterino (non vi preoccupate è molto meno invasivo e traumatico di quello che pensate). Bisogna usare i microclismi che si comprano in farmacia per i neonati, sono delle piccole pipette che contengono pochissimo glicerolo (circa 2,5/9 gr. a seconda della marca) con sostanze emollienti tipo camomilla e malva (es. Aboca al miele); bisogna far uscire una goccia e con quella ungere la punta della pipetta, infilarla nell’ano del piccoli fino a che sentite resistenza e premere facendo uscire circa un metà, un terzo del contenuto… la quantità non è importante serve solo a lubrificare la parte finale dell’intestino e viene subito espulso appena il piccolo si “stappa”. Di solito capita quasi subito. In genere basta farlo una volta sola e, se il piccolo è correttamente alimentato, il problema si risolve da solo. In questi casi è molto importante non dare niente per bocca, se il latte può andare di traverso causando polmonite ab ingestis e la morte, figuriamoci cosa puoi accadere se una sostanza untuosa finisca nei polmoni. Non fidatevi di chi vi dice di dare un goccino di olio d’oliva, lattulosio, glicerina o altro per bocca a gattini così piccoli.
Il peso
- Come fare per capire che sta andando tutto bene? Il peso è l’unica informazione che ci permette di determinare se il nostro duro lavoro sta dando buoni frutti. Quindi i gattini vanno pesati tutti i giorni. Prendete una bilancia da cucina, meglio se digitale, e pesate i gattini tutti giorni alla stessa ora, prima della poppata e dopo aver fatto fare i bisogni.
- Come faccio a capire se e quanto ha mangiato? Per avere una maggiore precisione, si possono pesare i gattini prima della poppata e subito dopo, così da rendersi conto di quanto realmente hanno assunto. Questo peso non vale come “aumento giornaliero del peso” ma solo come indicatore di quanto latte ha assunto in quella poppata. Per determinare l’aumento di peso giornaliero seguire l’indicazione del punto 1.
Il gattino è sporco, puzza…
Il bagnetto del gattino neonato in questi casi è indispensabile. E’ sempre preferibile alle salviettine quando il gattino è sporco, oltre ad un fattore igienico, le feci e l’urina a contatto con la pelle possono causare irritazioni, infezioni, ustioni e dermatiti. E’ opportuno fare il bagnetto quando ormai il gattino non ha più il cordone ombelicale, quindi dai 5 giorni circa in poi. Se necessario, può essere lavato tutti i giorni. Ecco come fare:
- Scegliere la stanza da dedicare al bagnetto e chiudere porte e finestre, non devono esserci correnti d’aria( ad esempio il bagno di casa).
- Se è autunno o inverno pre-riscaldare l’ambiente utilizzando una stufetta.
- Mettete tutto il necessario a portata di mano: Asciugamani – shampoo neutro delicato per cuccioli ( oppure quello per bambini a ph fisiologico) – phon
- Una volta riscaldata l’acqua intorno ai 37° potete immergere il piccolo sotto al getto dolce di acqua corrente ponendo estrema attenzione a non far andare l’acqua nel naso e nelle orecchie, se le orecchie sono già aperte e vi sentite più sicuri potete mettere del cotone per impedire all’acqua di entrare.
- Insaponate bene e se necessario dopo aver risciacquato, insaponate di nuovo.
- Una volta sciacquato perfettamente avvolgetelo immediatamente nell’asciugamano e accendete il phon –
- Mentre lo asciugate tamponando dirigete il getto del phon sul gattino ( temperatura media e velocità media: dipende dal phon che utilizzate ma fate attenzione a non ustionare il gattino)
- L’asciugatura può durare anche 10 minuti, il cucciolo deve essere perfettamente asciutto e non risultare inumidito al tatto.
Prima di uscire dal locale col gattino aprire la porta e lasciare stemperare l’aria, in modo da evitare lo sbalzo di temperatura. A questo punto potete rimettere il gattino nella sua cuccia.
In genere dopo la poppata, i bisognini, e qualche minuto di coccole, dovrebbero fare la nanna. Prestare molta attenzione a garantirgli il giusto buio con un panno appoggiato sulla cuccia, perché il ritmo sonno-veglia è influenzato fortemente dalla luce. Si sveglierà quando avrà fame, ma se ha pochi giorni di vita o non ha preso abbastanza peso svegliatelo voi dopo 3 ore circa per dargli da mangiare. Dopo il mese di vita il gattino potrà cominciare ad assumere cibi man mano più solidi e a variare la sua alimentazione, in modo da permettergli di assumere tutto quanto necessario alla sua crescita e alla sua salute.
Svezzamento
Intorno ai 28-30 giorni quando noterete la comparsa dei premolari ( per verificare mettere un dito in bocca al gattino e sentire se in fondo alla bocca ci sono già i denti o le punte), potrete cominciare gradualmente con il cibo umido per gattini ( ad esempio Animonda baby-pate o kitten su Zooplus, mjamjam che si trova su Amazon). Se non avete possibilità di ordine cibo online da Maxizoo potete trovare la linea select gold o meglio ancora Real Nature. Potete diluire il patè in acqua tiepida, che verrà dato dapprima con l’aiuto di una siringa senz’ago o con un cucchiaino ( per stimolarli si può sporcare con il dito il musetto e baffi del cucciolo, cercherà di pulirsi e inizierà ad apprezzare il nuovo sapore) e poi in un piattino senza diluzione in acqua. In pochi giorni e con un po’ di fatica (zampette e tutto il muso nel piattino, cibo ovunque, prime feci da “cibo vero”) mangerà in autonomia dal piatto. Se inizialmente avete difficoltà perchè non vuole mangiare dalla ciotola è possibile passare nel mixer il patè per trasformalo in mousse. Si consiglia di non cambiare alimento, almeno fino ai due mesi. Trovate un buon alimento completo Kitten e continuare a somministrare quello, se piace e le feci sono formate. Con il passare dei giorni vedrete che comincerà a mangiare da solo e solo successivamente potete mostrare i primi minuscoli croccantini Babycat fornendo anche la ciotola dell’acqua.
Lettiera….che bella scoperta!
Una volta che i gattini mangiano in autonomi si rende disponibile anche l’utilizzo della lettiera. Iniziare a mettere i gattini dentro stimolandoli come si è sempre fatto, magari scavando un pò. Il rumore della lettiera attirerà subito la loro attenzione. Posizionatela vicino o in un posto dove sono soliti andare ( ad esempio gli angoli della stanza), in modo che imparano la posizione. Si consiglia inizialmente l’uso di sabbia vegetale in quanto gattini piccoli mettono in bocca tutto. Al limite, si può utilizzare sabbia assorbente ma facendo tantissima attenzione che non mettano in bocca i granelli. Per lo stesso motivo, assolutamente da non utilizzare sabbia agglomerante.
Per qualsiasi ulteriori informazioni o se vuoi diventare balia contattaci tramite questo link.
Un video che spiega tutto in breve..