Il gatto europeo, detto anche celtic, è una razza di gatto la cui varietà più nota è quella con il mantello tigrato (la forma più comune presenta striature nere su fondo marrone o beige e una “M” sulla fronte). La razza europea è stata riconosciuta dalla Federazione Internazionale Felina nel 1983 . Secondo alcuni studi, si tratterebbe della razza che più direttamente discenda dall’antico gatto egizio (Felis silvestris lybica o Felis lybica), che nella Civiltà dei Faraoni era considerato una divinità. All’ Egitto sarebbe giunto, sempre secondo alcune ricostruzioni teoriche, dalle zone più interne dell’ Africa settentrionale, dove altri tipi di felidi si sarebbero, come noto, sviluppati con articolazione di varietà e poi spostati verso Sud. Giunto in Europa dall’Egitto, invece, con le navi dei mercanti e dei soldati: soprattutto i mercanti (anche i Fenici) che ne catturavano grandi quantità per esportarli clandestinamente (il gatto era considerato proprietà del Faraone), alimentando così un mercato continentale di questo animale apprezzato per la sua utilità di catturare i topi che distruggevano i raccolti causando carestia.
Il gatto europeo era molto apprezzato per la caccia dei topi
Proprio la funzione di caccia ai topi, in un’era in cui i roditori rappresentavano motivo di preoccupatissima attenzione per la distruzione degli alimenti dell’uomo e per la diffusione delle malattie, fece la fortuna del nascente gatto europeo e quindi fu subito adottato, ad esempio, da tutte le marinerie. La buona resa riproduttiva e la lunga età fertile , le caratteristiche caratteriali e la straordinaria capacità di adattamento, consentirono un radicamento ed una ottima diffusione del gatto ex-egizio su tutto il continente, a partire dai paesi meridionali. I Romani, nel corso della loro espansione,lo diffusero praticamente in tutto il continente europeo,fino all’attuale Inghilterra.
Recenti studi si vanno allestendo circa le eventuali parentele, e le eventuali contiguità evolutive, fra il gatto europeo ed il poco conosciuto gatto selvatico sardo (Felis silvestris libyca, o Felis lybica sarda) che risiede nell’area incontaminata del Supramonte, nella Sardegna centrale; le differenze morfologiche hanno infatti lasciato congetturare che, viste le caratteristiche del gatto egizio ed osservando quelle di quello sardo, potrebbe essere esistita una razza continentale capace di modificare entrambe, anche se lievemente, attraverso gli incroci oppure che le due abbiano avuto interazioni.
Caratteristiche del gatto europeo
- Corporatura: il gatto europeo ha un corpo robusto e muscoloso. Il petto è largo, il collo e le spalle sono pronunciate.
- Testa: la testa è piuttosto larga, la faccia appare rotonda, ma è più lunga che larga. La fronte e il cranio sono leggermente arrotondati.
- Naso: è diritto, di lunghezza media e da una leggera depressione a livello degli occhi.
- Orecchie: le orecchie sono dritte; arrotondate all’estremità e possono avere pelo sulle punte.
- Occhi: gli occhi sono di forma rotonda, disposti leggermente in obliquo.
- Zampe: le zampe sono forti e solide, di lunghezza media, si assottigliano regolarmente verso piedi forti, robusti e di forma arrotondata.
- Coda: la coda è di lunghezza media, ma non sempre e in alcuni gatti è anche all’ insù. Piuttosto spessa alla base, si affila gradualmente fino all’estremità arrotondata.
- Mantello: il pelo è normalmente corto, e quando il gatto gode di una nutrizione adeguata ed appropriata, ha la pelliccia lucida.
- Colori: i colori del pelo sono soprattutto scuri. I più frequenti sono: grigio, bianco o bianco sporco, marrone, arancio scuro, nero. Spesso le femmine hanno il mantello di 3 coloridiversi, abbinati solitamente con bianco, marrone e arancio.
Quando è stata riconosciuta la razza europea
ll riconoscimento della razza si giunse dopo un lungo lavoro, iniziato nel 1925 in Inghilterra ad opera del Governing Council of the Cat Fancy, organizzazione di appassionati che ebbe grande influenza nella determinazione degli standard di molte razze. Sebbene le mire iniziali degli allevatori fossero quelle di creare un registro per il gatto comune inglese (British shorthair) l’innascondibile discendenza di questo da quello continentale aprì comunque la strada allo Shorthair (il nome, che significa “di pelo corto”, con cui è anche noto l’europeo), per il quale si campionarono esemplari, tutti di prelevamento domestico, ma – anche per le abitudini del tempo – tutti incrociati con la popolazione randagia.
Il gatto europeo è perciò una razza selezionata direttamente dal gatto comune domestico, o gatto soriano, ovvero dalla stragrande maggioranza dei gatti in circolazione in Italia ed in Europa. La circostanza ha fatto sì che la rappresentazione culturale (anche in termini di tradizioni popolari) del gatto, sia massimamente in qualche modo riconducibile all’europeo.
Si distinguono, all’interno della razza le seguenti varietà:
- gatto europeo bianco
- gatto europeo unicolore
- gatto europeo squama di tartaruga
- gatto europeo smoke
- gatto europeo tigrato o tabby
- gatto europeo silver
- gatto europeo con bianco (bicolore, van, arlecchino)
Carattere gatto europeo
Delle caratteristiche note del gatto, l’europeo presenta accentuate soprattutto l’intelligenza, la curiosità, la giocosità e l’istinto predatorio, disponendo molto del tempo di veglia ad attività che le mettano in pratica; ove impossibilitato, l’europeo esprime comunque anche l’istinto della caccia con comportamenti che secondo molti studiosi ravvivano di tanto in tanto istruzioni genetiche specifiche, come il salto, l’agguato, l’esplorazione. Durante lo svezzamento, il cucciolo di europeo riceve articolatissimi insegnamenti in questo senso dalla madre, e ciò anche se questa abbia vissuto separata da contesti naturalistici, ad esempio esclusivamente in appartamento, quasi che gli innatismi riescano a sopravvivere alle compressioni cui certe domesticazioni li sottopongono, anche in assenza di modi di pratica. Moderatamente addestrabile dall’uomo, sebbene a prezzo di un notevole impegno e solo in presenza di un rapporto di confidenza molto profondo, l’europeo esprime episodici sprazzi di affettuosità (più marcati nelle femmine), superati da molto più frequenti tensioni ludiche. Dimostra invece con buona chiarezza gli stati d’animo, ed è capace di grande sensibilità.
Rapporto colore del manto – carattere
Si sostiene da taluni etologi che vi sia una correlazione fra il colore del manto ed il grado di dominanza o di remissività degli esemplari dell’europeo, sia nei rapporti con i simili, sia nei rapporti con l’uomo; secondo questi studi, ai mantelli con tinte più chiare corrisponderebbe un carattere maggiormente dominante, mentre a quelli più scuri un’indole di maggiore remissività. La tesi ha fatto discutere, ma ha suscitato, almeno per ora, un’accoglienza solo tiepida. Secondo altri studiosi, l’europeo è comunque portato a sviluppare una certa personalità in assenza di personalità più forti (umane o dei simili) che possano comprimerla, nel qual caso invece si adatta alla posizione subalterna, sebbene non sempre di buon grado.